Liturgia e emozione. Una cornice per raccogliere i frammenti.
A margine di una recente pubblicazione
Maria Ignazia Angelini
Abstract
Starting from the analysis of some of the essays composing the Documents of the XLII Study of Professors and Liturgy (Liturgia e emozione, 2015) held in August 2014, the author of this paper reflects on the terms Liturgy and emotion, starting from a theological and practical-theological point of view.
A cursive and at times detailed reading of each paper, highlights the urgency to focus on the peculiarity of emotional experiences in their relation with the ritual celebration of faith. Far from being just a way of “heating the environment”, this approach aims at re-proposing the original experience of faith that becomes the living memory of the mystery of God in a deeply changed social context, characterised by the spreading of emotionality and of secular, celebrating-the-celebrant liturgies.
The analysis also includes the hermeneutics of human emotion starting from the revelation of the word of God rather than from the subject’s own resources: emotion is meant as the individual’s affection generated by an emotional bond. And the rite language itself is an aspect originating from faith. Its aim is a new interiority, regenerated by the Word of God and by the Christ’s life mystery.
Sommario
A partire dalla lettura dei diversi contributi che compongono gli Atti della XLII Settimana di studio dei Professori e di Liturgia dell’agosto 2014 (Liturgia e emozione, 2015), il contributo si propone di riflettere sul binomio con uno sguardo teologico fondamentale e con uno sguardo teologico-pratico. Attraverso una lettura corsiva, più o meno dettagliata a seconda dei contributi, emerge l’urgenza di mettere a fuoco la singolarità del vissuto emotivo in rapporto alla celebrazione rituale della fede. Non è tanto questione di “scaldare l’ambiente” ma di attualizzare l’esperienza originaria della fede, che si fa memoriale del mistero di Dio nella storia, in un contesto antropologico profondamente mutato e connotato da emotività dilagante e dal dilagare di liturgie laiche celebrative del soggetto celebrante. La questione include anche l’ermeneutica dell’emozione umana a partire dalla rivelazione della Parola di Dio piuttosto che dalle risorse del soggetto: emozione è affezione del soggetto attraversato dal legame. E il linguaggio del rito è un modo del legame originario della fede. Per una nuova interiorità, rigenerata dalla Parola e dall’Evento originario, e dai loro linguaggi di trasmissione.
Maria Ignazia Angelini è monaca benedettina dell’abbazia di Viboldone ove svolge il servizio di abbadessa. Ha compiuto gli studi teologici presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, conseguendo la licenza in Teologia. Ha insegnato teologia spirituale presso la medesima Facoltà Teologica tra gli anni ‘80 e ‘90. In seguito ha partecipato alla riflessione teologica con interventi a convegni e seminari di studio biblico, liturgico, teologico-spirituale.