NOTE

Non debere addi verba illa. Francesco Arcudi di Soleto († 1641)
e il comando di iterazione “mancante” nell’anafora di s. Giovanni Crisostomo

Stefano Parenti

Abstract

The problem of a missing command to «do this in remembrance of me» from the anaphora of St John Chrysostom has troubled more than one scholar during the last half century. However, this problem was already raised in 1637 to the Roman Congregation charged with revising the Greek euchologion. Well before contemporary discussion of this argument, the bishop Francesco Arcudi of Soleto, consulter of the Congregation, demonstrated that the Lord’s command is expressed within the anamnesis through the imperatives «take, eat, drink» of the institutional narrative.


Sommario

La mancanza nell’anafora detta di s. Giovanni Crisostomo del comando di iterazione «fate questo in memoria di me» ha preoccupato più di uno studioso durante l’ultimo mezzo secolo. Il problema però era già stato risolto nel 1637 dalla Congregazione romana incaricata della revisione dell’Eucologio greco. Ben prima delle odierne discussioni sull’argomento, il vescovo Francesco Arcudi di Soleto, consultore della Congregazione, aveva dimostrato che il comando del Signore al quale allude l’anamnesi si riferisce agli imperativi «prendete, mangiate, bevete» del racconto istituzionale.

Stefano Parenti è professore straordinario di liturgie orientali nella Facoltà di Liturgia del Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma.