Mortem annuntiamus et resurrectionem confitemur. microcosm of liturgical development

Part two

Fergus M.T. Ryan, Irish Dominican and invited lecturer at the Pontifical Liturgical Institute, Rome.

Abstract

The acclamation after the consecration of the bread and wine in the Roman Mass has its sources in the liturgical traditions of the East. The introduction of the acclamation beginning in 1968 occurred in an environment increasingly aware of Syrian and Alexandrian liturgical practices, encouraging active participation of the faithful and emphasising the paschal mystery rather than just the Lord’s passion. The reception of the acclamations, through translation, musical form and usage, has varied widely even on the continent of Europe. Imaginative reception in local churches offers some ideas for future development of the acclamation even in the typical edition of the Roman Missal.

Sommario

L’acclamazione dopo la consacrazione del pane e del vino nella Messa romana ha le sue fonti nelle tradizioni liturgiche dell’Oriente. L’introduzione dell’acclamazione a partire dal 1968 è avvenuta in un ambiente sempre più consapevole delle pratiche liturgiche siriane e alessandrine, incoraggiando la partecipazione attiva dei fedeli e sottolineando il mistero pasquale piuttosto che la sola passione del Signore. La ricezione delle acclamazioni, attraverso la traduzione, la forma musicale e l’uso, è stata molto varia anche nel continente europeo. La ricezione fantasiosa nelle chiese locali offre alcune idee per lo sviluppo futuro dell’acclamazione anche nell’edizione tipica del Messale Romano.